Phil Ochs nasce a il 19 dicembre 1940 a El Paso, Texas. Dopo essersi trasferito con la famiglia a New York, frequenta una scuola militare della Virginia. Appassionato di politica e attualità, si iscrive a un corso di giornalismo all’Università dell’Ohio.
La sua attività concertistica inizia a Cleveland in piccoli folk club, fino a quando non torna a New York – al Greenwich Village – nel 1961. Eterno amico e rivale di Bob Dylan, è uno degli artisti più importanti del folk revival, profondamente influenzato da “Elvis Presley e da Che Guevara” (così ha dichiarato egli stesso). Il menestrello Ochs si è dimostrato come uno dei più lucidi e pungenti critici della società americana, così come lo erano i suoi maestri Woody Guthrie e Pete Seeger.
Il suo primo album All The News That’s Fit To Sing (Elektra, 1964), registrato con il chitarrista Danny Kalb, è scarno ma rappresentativo del suo stile: articoli di giornali in veste di folk, dai testi agguerriti e stradaioli, retti da melodie dirette e capaci di colpire l’immaginario collettivo.
Mentre Bob Dylan compie la sua svolta elettrica e passa al rock, il secondo album di Ochs I Ain’t Marchin’ Anymore (Elektra, 1965) non cambia le carte in tavola. Draft Dodger Rag e I Ain’t Marchin’ Anymore diventano inni del movimento pacifista.
Dopo aver lasciato la Elektra nel 1966 (quest’ultima non apprezza le continue citazioni di Mao Tse Tung), il cantautore firma per la A&M e ammorbidisce un po’ i toni con Pleasures Of The Harbour (A&M, 1967).
I tempi stanno cambiando e Phil Ochs è sempre più disilluso e amareggiato. Trasferitosi in California, dà alle stampe Tape From California (A&M, 1968), capolavoro realizzato con il produttore Larry Marks e Van Dyke Parks. Nonostante rimanga uno dei cantautori più importanti della sua generazione con dischi sempre di ottima fattura e ispirazione, nell’aprile del 1976 si suicida a casa della sorella a causa di una depressione che lo ha lentamente consumato. L’antologia Chords Of Fame (A&M, 1976) e il live Sings For Broadside (Folkways, 1976), usciti dopo la sua scomparsa, rappresentano al meglio la sua produzione.
Alla fine degli anni ’90 esce Farewells & Fantasies Collection (Rhino/Elektra, 1997), una tripla antologia esauriente e ben fatta, nonché un ideale punto di partenza per chiunque voglia esplorare la sua vicenda artistica.